Le spugne sono animali appartenenti al gruppo dei Poriferi (Phylum Porifera) nome che deriva dal latino porus e ferre e che significa “portatori di pori”. Sono metazoi cioè animali pluricellulari ma con una organizzazione corporea piuttosto semplice infatti non possiedono dei veri tessuti ma piuttosto singole cellule specializzate nello svolgimento di determinate funzioni come ad esempio la costruzione degli elementi dello scheletro, la nutrizione e la riproduzione.
Ecologicamente le spugne sono tipicamente bentoniche (cioè vivono fissate sul fondale), quasi esclusivamente marine (esistono pochissime specie di acqua dolce) e sospensivore ovvero si nutrono filtrando l’acqua e trattenendo l’alimento costituito principalmente da microalghe, batteri e protozoi trasportati al loro interno da un’intricatissima rete di canali. Essendo prevalentemente asimmetriche, la loro forma corporea è estremamente varia, infatti possono essere incrostanti cioè spugne dal ridotto spessore ma dall’ampia superficie, tubulari simili a tubi cavi oppure a cuscino o a vaso. Anche le loro colorazioni e dimensioni sono molto variabili con colori anche sgargianti (giallo, blu, viola, arancione, rosso…) e misure che vanno da pochi millimetri ad anche un paio di metri di lunghezza. Ad oggi ne sono state descritte circa 9000 specie.
Il Phylum dei poriferi è suddiviso in tre classi distinte in base alle caratteristiche degli elementi che costituiscono il loro scheletro. Troviamo la classe Calcarea le cui specie hanno lo scheletro formato da carbonato di calcio (CaCO3), la classe Hexactinellida con spugne a scheletro siliceo (biossido di silicio SiO2) e la classe Demospongiae costituita da spugne il cui scheletro è prevalentemente formato da un intreccio di collagene organico, organizzato in una struttura di derivazione proteica detta spongina.
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